SLA, the Danes who merge city and nature
Lo studio danese SLA è la mente di tanti progetti spettacolari e incisivi di landscape design, dal Nord Europa a Parigi e Abu Dhabi. A guidarlo è Mette Skjold, a Torino per mostrare come riportare la natura al centro della vita urbana in modo efficace e innovativo.
Immaginate 5000 metri quadrati di tetto di periferia parigina che si ricoprono di verde. Immaginate una “arena naturale” sulla costa ovest della Danimarca, un luogo magico dove interagire con la natura e comprenderne i poteri, dall’estetica al gioco. Ternes-Villier e Naturkraft sono solo due dei numerosissimi progetti di SLA.
Diretto da Mette Skjold, lo studio di landscape architecture sfrutta in modi innovativi (e spesso dall’esito spettacolare) gli elementi naturali, il design, le nuove tecnologie, con un’attenzione speciale all’ecologia e alla fondamentale interazione uomo-natura.
Processi di realizzazione che includono un continuo lavoro di ricerca su tutto quello che la natura può effettivamente fare in una città (le funzioni sono infinite), e sulla città vista come organismo che sente e vive — come una foresta.
Mette Skjold è consapevole del ruolo centrale della natura, del legame (troppo spesso trascurato) dell’uomo con il verde. Gli effetti collaterali di una vita lontano dagli alberi non sono da sottovalutare: inquinamento, malessere psicofisico, senso di solitudine.
Come ci spiegherà Skjold a Utopian Hours, la città del futuro non potrà prescindere da questo punto cruciale, e dovrà tener conto dell’interconnessione tra ecosistemi, sfruttare architetture che alla natura si ispirano e appoggiano, nella convinzione di poter vincere così le sfide complicate delle città che verranno.