Dal fare città al “fare cittadini”. Perché la città è ovunque ci sia un cittadino. L’apertura del festival con Luca Ballarini e Giacomo Biraghi.
Il patrimonio umano, culturale e artistico delle città italiane è inestimabile – e, troppo spesso, sonnolente. Come risvegliare la sua attrattività per investitori e turisti? Il city marketing può davvero fare la differenza.
Una riflessione sul concetto di temporaneo urbano. Il secondo panel del venerdì di Utopian Hours.
Come è evoluto il concetto di “smart city”? Il terzo panel del venerdì italiano di Utopian Hours.
Città da governare senza poteri, fondi, certezze: i sindaci riflettono sul “chaos” delle amministrazioni. Un dialogo per riscrivere il futuro dei micro-cosmi urbani.
Il tema del festival, A World of 8 Billion Cities, commentato da uno dei più autorevoli critici e storici dell’architettura in Italia. Luigi Prestinenza Puglisi apre la strada agli ospiti internazionali di Utopian Hours 2022.
Prima nel team del sindaco Bloomberg, poi con Bloomberg Associates, Amanda Burden è la figura chiave di 20 anni di trasformazioni a New York, dalla High Line all’East River. Un incontro immancabile.
Laboratorio con 51N4E. “Crisi climatica” e “emergenze ambientali” sono entrati nel nostro lessico quotidiano. Il workshop di 51N4E è una spinta a collaborare e immaginare soluzioni efficaci. Iniziando da Torino.
Anche per l’edizione 2022, come ogni anno, Utopian Hours racconta il meglio del fare città attraverso mostre e allestimenti — fuori e dentro la Centrale Lavazza.
Progetti fantastici, visioni radicali, rarità. Bombay Imagined tira fuori dagli archivi i piani mai realizzati per quella che oggi è la megalopoli più densa al mondo. Un libro sul potere del city imaging, un atlante immaginario con il fascino che solo le vecchie utopie sanno avere.
Guardati intorno, il più degli spazi è creato da uomini. Etnografa urbana, “people-watcher professionale”, Johnston-Zimmerman si impegna per il potere delle donne nel fare città — tanto da entrare nella 100 Women List della BBC.
Alizé Carrère è la prima Visiting Urban Explorer del 2022. Filmmaker, già in viaggio per National Geographic, a lei inaugurare il nostro format di esplorazione urbana. Quali le sue idee per la città?
In collaborazione con OGR Tech un panel per capire cosa significhi fare innovazione urbana, con uno sguardo alla galassia delle startup made in Torino.
Nel 2013 nasce un nuovo birrificio nel cuore di Bruxelles grazie a una campagna di crowdfunding. Oggi il Brussels Beer Project partecipa alla trasformazione della capitale belga.
A esplorare la città c’è Khensani de Klerk, designer sudafricana. Col suo gruppo su intersezionalità e architettura, si impegna per città più sicure e inclusive. Una prospettiva contemporanea.
Più legno certificato in città. Più forza alle comunità che curano le foreste. Il modello di Cities4Forests unisce due ecosistemi opposti per sostenere entrambi. Così l’iroko tropicale arriva sulle panchine del tuo parco. Una piattaforma che unisce già più di 70 città, Torino compresa.
Paesaggi performativi. Ibridi metropolitani. Densità trasformativa. Per il gruppo belga, il rinnovamento del design urbano investe tutto, a partire dal linguaggio. Un nome emergente da tenere a mente.
Un nuovo guru urbano al festival, per chiudere la questione con la P: città e pandemia. Dai tempi di Atene a oggi, i virus chiedono reazioni forti. Per l’autore del Trionfo delle città, la risposta non può che arrivare dal cambiamento urbano. Ancora una volta.
L’ultimo libro dell’urban strategist di South Bronx è un inno alla partecipazione. L’invito è chiaro: per vivere un quartiere migliore, non c’è bisogno di trasferirsi — ma di attivarsi. Il racconto, molto personale, di una figura chiave della nuova scena urbana statunitense.
Laboratorio con Cities4Forests. Oggi, i cambiamenti climatici e socio-economici che città e foreste devono affrontare sono epocali. Per sopravvivere, le comunità di questi ecosistemi devono agire e aiutarsi a vicenda. Il workshop è un’opportunità per immaginare e progettare nuove modalità di intervento, campagne e programmazione culturale.
Dal tema della sesta edizione del festival delle città —A World of 8 Billion Cities— una mostra realizzata in collaborazione con AIAP e 10 visual artist italiani che hanno risposto alla call lanciata da Stratosferica.
Da Rotterdam alla scoperta di Torino. Le idee di uno dei fondatori di Humankind, squadra eclettica di studi urbani, tra teorici della transizione, imprenditori sociali, creativi e psicoanalisti.
Scarmagno, Capitale della mobilità elettrica? Il piano di Italvolt è costruire qui la più grande fabbrica di batterie per auto entro il 2024. Parola all’imprenditore svedese che investe a 30 minuti da Torino.
Autos Verboten. Migliaia di firme per il blocco totale in città e forse un referendum — una rivoluzione che andrebbe ben oltre Berlino. La campagna Berlin Autofrei nelle parole di una sua attivista.
Spazi aperti, democratici, inclusivi ma soprattutto verdi. I parchi urbani —e la pandemia lo ha messo in chiaro— rappresentano oggi una grande risorsa per una maggiore vivibilità in città. Ma come funziona esattamente un parco urbano?
Per la prima volta, Utopian Hours invita una città ospite all’interno del programma per ampliare il dibattito sul city making in Italia.
Due decenni di creatività e attivismo nella “città del temporaneo permanente”. Zones Urbaines Sensibles racconta una vita di placemaking. L’emblema della loro filosofia è il Luchtsingel, il ponte giallo simbolo di una Rotterdam in ridefinizione costante. A Torino arrivano con un progetto nuovo.
Visionario architetto-regista di Planet City, per la BBC è “l’uomo che sta progettando il nostro futuro”. Il suo think tank Tomorrow’s Thoughts Today anticipa l’impatto della tecnologia. I suoi film ci fanno vivere i grandi temi socio-ambientali. Esempio: una sola città per l’umanità intera? Lui l’ha creata.
Mulyani è la pioniera della marschitecture. Nel deserto californiano, il suo Mars City Design crea prototipi di città per ambienti estremi, in vista delle imprese spaziali della Silicon Valley. La missione è il primo centro autosufficiente su Marte. Case di un altro mondo.
L’Associazione culturale no-profit Torino Stratosferica specifica che, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria, il programma del festival Utopian Hours potrebbe subire delle variazioni indipendente dalla volontà dell’organizzatore. Alcuni incontri (talk o panel) dove è prevista la presenza fisica dell’ospite potrebbero passare in modalità virtuale qualora le restrizioni sugli spostamenti internazionali dovessero aumentare.
Per evitare code e assembramenti non è possibile acquistare i biglietti in loco.
Il biglietto è personale e dà diritto ad accedere solo allo slot o alla giornata indicata sul biglietto stesso. Vi invitiamo a selezionare con attenzione gli incontri di vostro interesse. Acquistando qualsiasi tipologia di biglietto sarà inoltre possibile vedere tutte le mostre allestite all’interno della Centrale Lavazza.
Per consentire la sanificazione degli ambienti e rispettare gli orari del programma, è necessario presentarsi almeno 30 min prima dell’inizio dell’incontro a cui si vuole assistere.
L’organizzazione garantirà un ambiente sicuro e confortevole, per permettere al pubblico di godersi al meglio il festival.